di Melissa Frulloni – Novità e cambiamenti stanno interessando in questo periodo la sanità casentinese. Sul “fronte Ospedale” la ASL parla di lavori che inizieranno a fine anno per il completamento della piastra emergenza e sono previsti investimenti per circa 800 mila Euro. Per l’Azienda infatti: “l’Ospedale del Casentino è un ospedale che funziona e che nessuno ha intenzione di chiudere, perché dà una risposta importante al territorio. Nel mese di giugno entrerà in funzione il nuovo mammografo e questa è una risposta essenziale per le donne.” Tutti numeri interessanti e date importanti che ci siamo già appuntati sul calendario aspettando con trepidazione che tutte queste migliorie vengano apportate al nostro Ospedale di vallata. Intanto, purtroppo, continuiamo a registrare disservizi che spingono sempre più casentinesi a rivolgersi a strutture private (vi invitiamo a leggere su questo numero del giornale il nostro articolo “Pomeriggio di ordinaria follia” vissuto proprio nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Bibbiena). Per quanto riguarda poi l’entrata in funzione del mammografo a giugno, non ci sembra un grande successo, ma solo la riattivazione di un servizio essenziale che da tempo immemore era stato tolto alle donne casentinesi.
O come le fantomatiche inaugurazioni che in realtà non inaugurano nulla… Avevamo gioito dell’annunciata apertura della piscina riabilitativa di Cerromondo, vicenda che abbiamo portato allo scoperto noi con il nostro giornale e che abbiamo seguito con molti articoli, ma che purtroppo si è rivelata soltanto l’ennesima passerella di sindaci e dirigenti ASL; sì perché l’inaugurazione con tanto di foto di rito c’è stata, ma l’apertura della piscina riabilitativa ancora no! Come affermato dalla stessa Azienda in un comunicato: “L’attività degli ambulatori prenderà avvio appena l’Istituto di Agazzi avrà ultimato tutti gli adeguamenti strutturali necessari ad ottenere l’autorizzazione sanitaria. Nel mese di giugno aprirà la struttura ambulatoriale riabilitativa presso Cerromondo.”
Perché allora fare l’inaugurazione? Mah! Comunque speriamo che questa sia la volta buona e che da giugno la piscina si possa utilizzare davvero.
Ma un’altra grave emergenza, che sta vivendo il nostro territorio in questo periodo, è il ricambio dei medici di base. Molti, come già saprete, stanno andando in pensione e c’è preoccupazione tra quei casentinesi che “perderanno” il loro medico di famiglia.
Quale è la situazione? Quali sono le soluzioni che la ASL intenderà adottare?
Per rispondere a queste domande abbiamo raggiunto la Dottoressa Antonella Valeri, nuovo Direttore di Zona Distretto, subentrata al Dottor Carlo Montaini da poco andato in pensione. L’occasione di poter parlare con la dottoressa ci ha permesso anche di capire quali saranno le tematiche e le problematiche casentinesi principali che affronterà durante il suo incarico.
«Per ciò che concerne la situazione dei medici di medicina generale ad oggi abbiamo in convenzione 22 medici cosiddetti “di famiglia” che coprono le esigenze del territorio – Ci ha spiegato Valeri. – Non solo il Casentino, ma tutta l’Italia dovrà fare i conti con molti medici che andranno nei prossimi anni in pensione. Il problema è stato portato dalla Regione Toscana all’attenzione del Ministero della Salute e della Conferenza Stato Regioni. È ovvio che le zone meno urbanizzate hanno maggiori difficoltà a trovare medici di ricambio. Ma ad oggi siamo sempre riusciti a coprire le zone vacanti e non ci risultano carenze di assistenza primaria. Anche le Università qui dovranno fare la loro parte, nell’aumentare i posti delle discipline sanitarie mancanti. Per queste eventuali carenze la Casa della Salute può facilitare la presa in carico del paziente, perché può essere utilizzata l’equipe medica e non il singolo medico. La notizia positiva è che è in arrivo dal 1 maggio un nuovo medico di medicina generale a Chiusi della Verna».
Antonella Valeri è stata nominata Direttore della Zona Distretto Aretina dallo scorso 1 settembre 2016, successivamente dal 24 maggio 2017 è Direttore della Zona Valtiberina e dal 1 marzo 2018 è anche Direttore della Zona Distretto del Casentino. Le tre Zone Distretto sono state, dall’inizio dell’anno, unificate in una unica, anche se è aperto il confronto politico volto a mantenerle autonome.
«Un Direttore di Zona Distretto deve partire dal profilo di salute della Zona stessa e prendere atto dello stato di salute della popolazione. Anche il Casentino come altre zone ha una prevalenza di anziani nella popolazione e un progressivo invecchiamento, dovuto sia al basso tasso di natalità che ad un aumento della speranza di vita. Anche gli anziani non autosufficienti sono in aumento, mentre le prime cause di morte sono rappresentate dalle malattie cardiovascolari e dai tumori. Una particolare attenzione il Distretto la pone sull’educare la popolazione ai corretti stili di vita che, insieme alla prevenzione sono obiettivi davvero importanti». Ha continuato Valeri.
La dottoressa ci ha anche spiegato che per il nostro territorio le sfide sono quelle di potenziare le cure primarie e finire di realizzare le Case della Salute. Quella di Stia dovrebbe essere ultimata entro l’anno, mentre è già in atto uno studio di fattibilità per creare la Casa della Salute di Bibbiena che, secondo la dottoressa, dovrebbe essere completata entro il prossimo anno.
«Ulteriore sviluppo avrà di sicuro tutto il settore delle cure intermedie ed in particolare è prevista l’apertura per il prossimo anno di posti letto di Hospice, per meglio gestire il fine vita e non costringere così i familiari ad andare ad Arezzo. Si ricorda che questo anno è stato aperto l’Hospice di Arezzo e da qui ne discendono le aperture anche nelle altre zone, tra cui il Casentino».
Da nostri lettori saprete che i patti territoriali che hanno firmato i nostri sindaci non ci soddisfano per nulla perché, come abbiamo sempre sostenuto, sono serviti per noi a svendere il nostro Punto Nascita in cambio non si sa di cosa…
Per la Dottoressa Valeri invece «i patti territoriali a suo tempo stipulati con i Sindaci sono stati rispettati. È stato riorganizzato il Consultorio con la presa in carico totale della gravidanza e del puerperio da parte dei servizi zonali; è stata aumentata l’offerta di prestazioni specialistiche: pavimento pelvico, pediatria, ginecologia e ortopedia.
Certo i problemi non mancano: ancora ci sono delle liste di attesa da abbattere, ci sono dei medici che devono entrare in servizio, in sostituzione di alcuni andati via, ma l’impegno della ASL è quello di avere un ospedale e un territorio che sappiano dare risposte ai bisogni sanitari e socio sanitari».
Per la Dottoressa anche i Comuni svolgono un ruolo importante e «con loro abbiamo un’ottima sinergia e sono solleciti a riferirci le cose che possiamo migliorare. Abbiamo particolare attenzione anche alle richieste dei cittadini, che con i loro movimenti ed associazioni ci segnalano ciò che gli sta a cuore e in un clima propositivo troviamo le soluzioni».
Purtroppo a noi il clima non sembra così disteso e come dicevamo, continuiamo a registrare disservizi (che in quanto casentinesi viviamo anche in prima persona) e malumori legati alla sanità nostrana e alla sua gestione politico-sanitaria.
Tra poco però, oltre ad un ricambio di medici di base, in Casentino si assisterà anche ad un ricambio (speriamo!) della classe politica, viste le elezioni che si stanno avvicinando per molti Comuni della vallata.
C’è davvero da incrociare le dita sui candidati che verranno e da sperare che, sulle scelte per la nostra sanità, non si rivelino come i loro predecessori, un totale fallimento.
(tratto da CASENTINO2000 | n. 294 | Maggio 2018)